Legge AI 132/2025: guida completa alla conformità

Redazione Gility8 minuti
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Legge AI 132/2025: guida completa alla conformità

L’intelligenza artificiale è ormai una chiave del vantaggio competitivo di aziende e organizzazioni. Per questo l’Italia ha approvato la Legge 23 settembre 2025, n. 132 (“Disposizioni e delega al Governo per la disciplina e applicazione del Regolamento (UE) 2024/1689 – AI Act”), che organizza governance, vigilanza, tutele e sanzioni nel nostro ordinamento, in coerenza con l’AI Act europeo. Tra i punti-chiave: l’individuazione delle autorità nazionali, l’adeguamento sul diritto d’autore, nuove fattispecie penali legate ai deepfake e la cornice per la futura attuazione tecnica.

Che cos’è e cosa regola la Legge 132/2025 sull’AI

La legge dà attuazione interna all’AI Act, fissa l’architettura nazionale della sorveglianza del mercato e della notifica degli organismi di valutazione, coordina il diritto d’autore nell’era dell’AI e introduce presìdi penali contro gli abusi (come ad esempio i deepfake lesivi). In particolare:

Autorità competenti: AgID è designata Notifying Authority per i soggetti che valuteranno la conformità dei sistemi AI; ACN diventa Autorità di sorveglianza del mercato per l’AI, anche con poteri ispettivi e sanzionatori.

Diritto d’autore: viene chiarito l’ambito di protezione delle opere con apporto creativo umano anche se assistite da AI, nonché coordinati i rimandi al Codice della proprietà industriale.

Penale: è introdotta una nuova fattispecie per diffusione illecita di contenuti deepfake lesivi dell’onore o reputazione (reclusione da 1 a 5 anni) e un’aggravante per reati commessi tramite AI.

Tutto ciò si innesta sull’AI Act (Reg. (UE) 2024/1689) che ha natura direttamente applicabile: risk-based, con divieti, obblighi per sistemi ad alto rischio, regole per i modelli GPAI e sanzioni fino a 35 milioni € o al 7% del fatturato globale per violazioni gravi.

In breve: la Legge 132/2025 non riscrive l’AI Act, ma definisce chi fa cosa in Italia (chi vigila, chi certifica, come si coordinano copyright e penale), e prepara i decreti attuativi.

A chi si rivolge la legge: quali aziende devono adeguarsi

Devono adeguarsi alla legge 132/2025 tutte le organizzazioni che sviluppano, integrano o usano sistemi di intelligenza artificiale in Italia: Pubblica Amministrazione, corporate, PMI e startup. L’AI Act individua ruoli giuridici (“provider”, “deployer/utilizzatore, importer, distributor), a ciascuno dei quali corrispondono obblighi specifici (documentazione tecnica, gestione del rischio, sorveglianza post-market, trasparenza).

Casi tipici:

HR e Lavoro (ATS, ranking CV, performance scoring, monitoraggio): obblighi informativi ai lavoratori su sistemi decisionali/di monitoraggio automatizzati (art. 1-bis d.lgs. 152/1997, introdotto dal “decreto trasparenza”).

Sanità (diagnostica assistita, triage): requisiti di sicurezza, qualità dati, tracciabilità (spesso alto rischio).

Pubblica amministrazione (servizi ai cittadini, scoring): principi di trasparenza e controllo umano, con best practice europee specifiche per il settore pubblico.

Finanza/Assicurazioni (credit scoring, antifrode, pricing): gestione bias, explainability, audit trail.

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Le figure aziendali chiave per la conformità alla legge AI

La compliance è un lavoro di squadra. Mappa ruoli e responsabilità in modo esplicito (governance di prodotto e di processo).

HR & L&D – Informativa ai lavoratori, non-discriminazione, alfabetizzazione AI.

Management & ImprenditoriTone from the top, allocazione dei budget, responsabilità ultima delle decisioni e dei rischi.

CTO/CIO & IT – Data governance, MLOps, sicurezza e sorveglianza post-market dei modelli.

Legal & Compliance – Interpretazione AI Act, trasparenza Art. 50 (deepfake, chatbot, emotion recognition), contrattualistica fornitori e audit.

Perché è fondamentale essere conformi: rischi, sanzioni e reputazione

  • Sanzioni amministrative (AI Act): fino a

    35 milioni € o 7% del fatturato globale per divieti (es. social scoring); 15 milioni € o 3% per altri obblighi; fino a 7,5 milioni € o 1% per informazioni false alle autorità.

  • Sanzioni penali (Italia): reato ad hoc contro la

    diffusione illecita di deepfake (1–5 anni) e

    aggravante per reati commessi tramite AI.

  • Sorveglianza e poteri: ACN come autorità di sorveglianza del mercato AI; AgID come autorità di notifica per gli organismi di valutazione della conformità.

  • Trasparenza verso gli utenti (Art. 50 AI Act): obbligo di segnalare contenuti sintetici (deepfake) e interazioni con chatbot; regole speciali per testi di interesse pubblico.

  • Impatto economico: adozione AI in crescita ma valore diseguale: nel 2025 il 78% delle aziende dichiara uso di AI in almeno una funzione, ma solo una frazione scala valore in modo sistemico. La compliance diventa abilitante per l’adozione “a prova di audit”.

Il momento giusto per formare i team e adeguarsi

2 febbraio 2025: entrano in vigore i divieti (unacceptable risk) e gli obblighi di AI literacy;

2 agosto 2025: governance e obblighi per GPAI (modelli di uso generale);

2 agosto 2026: applicazione generale AI Act;

fino al 2 agosto 2027: finestra estesa per le soluzioni ad alto rischio integrate in prodotti regolati (Ann. I).

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Dove e come implementare la formazione sulla Legge 132/2025 (e AI Act)

La formazione deve può essere strutturata in modo segmentato per ruolo: C-level, Legal & Compliance, IT/Data Science, HR & Procurement e frontline e combinare modalità formative ibride: moduli e-learning introduttivi, workshop live o in presenza dedicati ai casi d’uso o un mix degli stessi. I contenuti dei corsi potrebbero includerei principali standard e framework internazionali per garantire solidità metodologica e aderenza normativa: il NIST AI Risk Management Framework 1.0, con il suo approccio govern–map–measure–manage e il monitoraggio continuo; la ISO/IEC 42001:2023, primo sistema di gestione dell’intelligenza artificiale con controlli definiti nell’Allegato A; i Principi OCSE sull’AI, che promuovono trasparenza, accountability e tutela dei diritti fondamentali.

La formazione non deve mai essere percepita come “una tantum”: prevedi aggiornamenti periodici, allineati agli standard, al ciclo di vita dei modelli e ai rilasci dei fornitori. Promuovere una cultura dell’apprendimento continuo è fondamentale in ogni azienda.

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I primi 3 passi per avviare un percorso di conformità

Mappa l’AI in azienda: inventario di sistemi, modelli, prompt-workflows, dataset, use case e fornitori (con owner e basi giuridiche).

Costruisci il team interfunzionale: definisci RACI tra Management, Legal/Compliance, IT/DS, HR/Procurement e Security.

Plan-Do-Check-Act: imposta policy e controlli (trasparenza Art. 50, human-in-the-loop, data quality, model cards, incident response), più piano formativo per i ruoli chiave.

FAQ: domande frequenti sulla Legge 132/2025 e sull’AI Act

La Legge 132/2025 introduce obblighi aggiuntivi rispetto all’AI Act?

No: non aggiunge obblighi di prodotto oltre al Regolamento UE; definisce l’apparato nazionale (autorità, notifiche), coordina copyright e introduce presìdi penali.

Chi vigila in Italia?

ACN come sorveglianza del mercato AI; AgID come autorità di notifica per gli organismi di valutazione.

Quali sono le sanzioni massime dell’AI Act?

Fino a 35 mln € o 7% del fatturato globale per i divieti; 15 mln € o 3% per altri obblighi; 7,5 mln € o 1% per informazioni scorrette.

Cosa cambia per i deepfake?

Obbligo di etichettatura/avvertenze (Art. 50) per chi crea/usa contenuti sintetici; in Italia scatta anche la tutela penale contro la diffusione illecita lesiva.

Uso di AI nel recruiting e gestione del personale?

Sì, ammesso ma con informativa rafforzata ex art. 1-bis d.lgs. 152/1997 (logica, finalità, dati, controlli, impatti).

Timeline applicativa dell’AI Act?

Divieti e AI literacy da 02.02.2025; GPAI da 02.08.2025; applicazione generale dal 02.08.2026; per alcuni high-risk incorporati fino al 02.08.2027.

Come trasformare la conformità in vantaggio competitivo

Le aziende che governano l’AI creano valore più in fretta: policy chiare, ruoli definiti, pipeline MLOps trasparenti e formazione continua accelerano rilascio e time-to-trust. Gli studi 2025 mostrano che la maggioranza adotta AI, ma solo chi scala con processi solidi (e compliance by design) monetizza davvero.

Il supporto di Gility

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Fonti principali e riferimenti normativi

Gazzetta UfficialeLegge 23 settembre 2025, n. 132 (artt. 20, 25, 26).

AI ActRegolamento (UE) 2024/1689, Official Journal e sintesi Commissione (timeline, GPAI, governance, AI Office).

Trasparenza algoritmica nel lavoro — art. 1-bis d.lgs. 152/1997 e approfondimenti dottrinali.

Sanzioni AI Act — massimali amministrativi (art. 99).

Best practiceOECD AI Principles, NIST AI RMF 1.0, ISO/IEC 42001:2023, UK AI Playbook (2025), Telefónica AI governance.

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